Cassazione: non tagliare le unghie all’asino è reato
Affinché si configuri la detenzione produttiva di sofferenze, non occorre che tale condizione provochi una malattia, essendo sufficienti i meri patimenti. Nel caso di specie infatti gli Ermellini hanno respinto il ricorso dell’imputato poiché, non provvedendo al taglio delle unghie degli asini, li costringeva a una postura innaturale, che creava altresì problemi alla deambulazione degli animali.
cass. 14734/2019
Condividi