Condannata per diffamazione per lo sfogo social contro l’amante del marito
Respinta la tesi difensiva mirata a riconoscere l’esimente della provocazione, richiamando, ovviamente, l’onta subita dalla donna per il tradimento ad opera del coniuge. La tempistica però inchioda la donna e permette di ritenere i suoi post on line frutto di vendetta.
(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 3204/21; depositata il 26 gennaio)
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