Urla durante la messa, chiede soldi per star zitto: condannato per estorsione
Rendere problematico lo svolgimento della Messa – arrecando fastidio al sacerdote e ai fedeli, con urla e schiamazzi e utilizzando un linguaggio blasfemo – e chiedere denaro per interrompere quel comportamento molesto è comportamento catalogabile come un’estorsione in piena regola
(Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza n. 11949/21, depositata il 29 marzo).
Condividi